ISSN 2724-1106

Criteri

Presentazione del Commentario, criteri redazionali e indicazioni per gli Autori

 

Commentario al codice di procedura civile

Un Commentario proiettato al futuro, offriamo in queste pagine. Non solo perché on line e open access, secondo la scelta editoriale del sito che lo ospita. Ma anche (e soprattutto) perché punta a sintetizzare e a sistemare materiali (provvedimenti, articoli, monografie) tendenzialmente successivi al 2000.
Non si rinnega, certo, l’importanza di risalire alle radici degli istituti processuali. Si esprime, però, la consapevolezza che, per l’operatore pratico, tutto ciò che non ha davanti la cifra del terzo millennio ha ormai sapore (e valore) di obsoleto: di qualcosa, cioè, che poco credibilmente lo aiuterà a vincere una causa, a motivare una sentenza, a supportare un rogito.
La qualità prima di questo Commentario vuole allora essere la freschezza: che – negli auspici – dovrà derivargli anche dall’aggiornamento costante. Pochi, periodici ritocchi, cui ogni Autore sarà invitato, permetteranno di conservare sempre attuale un prodotto che ha di mira un unico risultato: l’immediata rappresentazione dello stato dell’arte per ciascun articolo del codice.
Un Commentario scritto da chi per passione, oltre che per lavoro, usa giornalmente il c.p.c. per offrirlo a chi quotidianamente è posto di fronte ai dilemmi che esso continuamente suscita.

 

Criteri redazionali

Le sentenze citate sono solo quelle di Cassazione dall’anno 2000 in poi.
Anche monografie, saggi e note di commento saranno citate solo se successive al 2000. Le sentenze di merito, sempre post 2000, saranno citate solo se di rilevantissima importanza e di facile reperibilità.
La citazione delle sentenze di Cassazione avviene, nel corpo del testo, tra parentesi:
– con numero/anno (ultime due cifre);
– senza indicazione della rivista, salvo che la sentenza non sia commentata; in questo caso, viene indicata la rivista (anno in due cifre, e pagina) col solo cognome dell’autore, divisi da un trattino. Es.: (19845/19 → FI 20, 1745 – Scala);
– in caso di Foro Italiano, o della vecchia Giustizia civile, si evita l’indicazione della parte, se questa è la I (come generalmente, nel nostro caso);
– le sentenze possono essere nuovamente citate, se esprimono principi diversi. Ove si debba ricitare una sentenza che reca anche l’indicazione della rivista, si aggiungerà semplicemente la freccia in alto al posto del vecchio “cit. supra” o la freccia in basso al posto di “cit. infra”. Es.: (19845/19 ↑)
– la sentenza contraria, in luogo del vecchio “contra”, sarà preceduta da #;
La citazione delle sentenze di merito (ridotta al minimo, per quanto detto sopra) avviene:
– con la menzione di T per tribunale e A per appello, seguita dalla sigla della città, dalla data (giorno, mese e anno a due cifre) e dalla rivista cartacea in cui è leggibile. Es. “(T. NA 1.5.20 → GI 21, 130)”;
– se leggibile sul web, si sostituirà all’indicazione della rivista, l’icona @. Es. (T. NA 1.5.2020 @). Tale simbolo sottintenderà che, digitando autorità e data in qualunque motore di ricerca, si arriverà facilmente alla sentenza.
Monografie e saggi saranno citati con nome l’Autore e pagina tra parentesi, nel testo, e per esteso in fine del commento. Se più dello stesso autore, saranno distinti con un numero in apice: Es. Auletta 1 , Gli investitori in titoli di banca in liquidazione come (nuova) formazione sociale e la tutela giurisdizionale → RDP 20. 195; Auletta 2 , Competenza e non competenza nel codice della crisi e dell’insolvenza: una decostruzione praeter intentionem legislatoris? → CG 20. 647. Ogni contributo dovrà recare in calce la data di chiusura, in modo da dare al lettore la percezione dell’epoca cui è aggiornato.

 

Indicazioni per gli Autori

Il Giurista che voglia proporsi per il commento a uno o più articoli del codice li “prenota” con mail inviata a redazione@ildirittoprocessualecivile.it .
La prenotazione vale per due mesi dal giorno di eventuale conferma. Il commento, redatto coi sopra indicati criteri, ed inviato alla medesima mail entro il predetto termine, è pubblicato previo assenso del Responsabile scientifico del Commentario professore Giuseppe della Pietra.